La Valle di Susa
Nell’Europa del Medioevo coraggiosi e devoti uomini si mettevano in cammino lungo la Via Francigena per prestar fede a un voto o per raggiungere la Città Eterna. Quando in lontananza scorgevano un alto campanile, la sosta era vicina e per il tempo di un pasto e di una notte le loro fatiche venivano interrotte.
La visita alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso evoca i passi affaticati di quei pellegrini. Ma non solo. Nel complesso antoniano venivano curati i malati di ergotismo o “fuoco di Sant’Antonio”. All’interno della chiesa si possono ammirare affreschi di inizio Quattrocento firmati da Giacomo Jaquerio e un polittico cinquecentesco opera di Defendente Ferrari.
Sulla cima del Monte Pirchiriano, a segnare da secoli l’imbocco della Valle di Susa, svetta la Sacra di San Michele, fondata dai monaci benedettini nel X secolo. Oggi è il simbolo della Regione Piemonte e costituisce un raro esempio di architettura romanico-gotica.
Susa è il cuore dell’omonima valle e conserva le tracce del passaggio degli uomini che nei millenni si sono insediati in questo luogo data la sua posizione strategica. Con coppelle celtiche e costruzioni di epoca romana, con bellissime chiese e affreschi nascosti sotto i suoi portici, Susa vi aspetta per essere riscoperta.
Tra storia e leggenda si dipanano le vicende del complesso abbaziale della Novalesa, nato nell’VIII secolo a ridosso del valico del Moncenisio, in alta Val Susa. Da qui passarono importanti reliquie: quelle di San Giovanni Battista, di San Michele, dei Santi Cosma e Damiano, e quelle di Sant’Eldrado abate della Novalesa nel IX secolo.
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